Quando si decide di intraprendere una nuova attività è necessario aprire la “famigerata” partita iva. Ma quale è il regime fiscale più appropriato? Questa è una domanda che mi viene posta di frequente perché non poche sono le conseguenze che ne deriveranno, soprattutto a livello fiscale e contributivo. La scelta del regime fiscale infatti andrà a determinare la tassazione da applicare alla propria attività.
Spesso leggo su internet che il miglior regime da applicare sia quello forfetario, in altri leggo che per ridurre la pressione fiscale sia “necessario” costituire una società di capitali ecc. ecc. .A mio avviso non è proprio così. La scelta dipende molto da cosa volete fare, da quale sia il vostro obiettivo in termini di fatturato, da quanti “soldi” bisogna investire nel progetto ecc. ecc. Quindi prima di porsi la domanda, come aprire la partita iva, è opportuno redigere un business plan.
Il business plan è un documento, che può essere più o meno dettagliato, in base alle esigenze dell’imprenditore che, se da un lato descrive il sogno (progetto) che l’imprenditore vuole porre in essere, dall’altro ne indica i costi e le risorse finanziare necessarie per trasformare il sogno in realtà e raggiungere l’obiettivo prefissato.
In genere il business plan è il risultato di due documenti.
Il primo documento si occupa di descrivere il progetto, di individuare i fondatori dell’azienda, di descrivere il prodotto/servizio offerto, quali sono i competitors presenti sul mercato, quali strumenti necessitano all’azienda per operare sul mercato, dove cercare di vendere i propri prodotti /servizi, quali sono i mercati di approvvigionamento e via dicendo.
Il secondo documento invece riprende invece le voci suivi descritte e le trasforma in numeri. Quindi ad esempio indica i costi necessari per “costruire” la sede operativa, per avviare il processo di produzione, di commercializzazione, di vendita e di distribuzione, determina eventuali prezzi del prodotto/servizio offerto e i capitali necessari da investire.
Scritto così sembrerebbe piuttosto complicato e lo è nel momento in cui si vogliono realizzare progetti ambiziosi che necessitano di ingenti capitali, ma la difficoltà di compilazione è inversamente proporzionale all’esigenza del vostro sogno da realizzare.
Se ad esempio il vostro sogno è “aprire una web agency” aldilà della descrizione del progetto ovvero della mission della vostra azienda dovrete inserire ad esempio dati ed informazioni relativa a:
– percorso da seguire per aprire l’attività (preventivo del commercialista, costi per l’apertura di un conto corrente)
– eventuale acquisto o locazione della sede dove svolgere l’attività (non sempre necessaria)
– acquisto strumentazione necessaria all’attività (esempio personal computer e programmi macchine fotografiche, luci, costo della connessione internet ecc. )
– costi di pubblicità atti a pubblicizzare la vostra attività;
– eventuali corsi per aumentare la vostra specializzazione;
– eventuali costi per retribuire personale.
Già rispondendo a questi quesiti iniziali potrete trovare il vostro posizionamento e successivamente su tale base capire quale sia la tipologia di azienda da aprire per aumentare i vostri guadagni.