La scorsa settimana è stato pubblicato il decreto direttoriale del Ministero dello Sviluppo Economico con il quale è stata definita la riapertura dello sportello della misura “Nuova Sabatini” per richiedere i finanziamenti ed in genere le agevolazioni a sostegno degli acquisto di beni strumentali per le piccole e medie imprese.
L’agevolazione prevista dalla Legge Sabatini consiste in un contributo, il cui importo è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati su un tasso di finanziamento della durata di 5 anni e di importo uguale all’investimento, ad un tasso d’interesse annuo pari al:
2,75% per gli investimenti ordinari
3,575% per gli investimenti in tecnologie denominate “industria 4.0”
La riapertura dello sportello si è avuto grazie al rifinanziamento disposto dal D.L. 99/2021 (art. 5) che ha previsto tra l’altro la semplificazione della procedura di erogazione del contributo al fine di ridurre la tempistica dei pagamenti ai beneficiari.
Ma chi può beneficiare di tale contributo?
Possono beneficiare del contributo le piccole e medie imprese che siano regolarmente iscritte alla Camera di Commercio, che non siano in fase di liquidazione o concordato o che abbiano subito un blocco per la concessione di finanziamenti europei perché non rimborsati in precedenza, che presentino un durc regolare.
Quali devono essere i beni acquistati?
I beni che possono essere oggetto di questo contributo devono essere impianti, macchinari, attrezzature commerciali ed industriali classificabili nelle voci B.II.2, B.II.3 e B.II.4 dell’articolo 2424 del codice civile, i software e le tecnologie digitali. Vengono invece escluse gli acquisti di terreni e fabbricati, beni usati o immobilizzazioni in corso. Tutti i beni devono essere funzionali e non possono essere costituiti da parti di componenti di macchinari. I beni devono essere collegati al tipo di attività svolta dall’impresa.
La legge Sabatini è cumulabile con il credito di imposta previsto per gli investimenti in beni strumentali